lunedì 24 gennaio 2011

Una storia inventata . stop

Finisce qui, forse perché gli ultimi capitoli erano più riassunti di storia che un racconto vero e proprio.
Mi piacerebbe continuare a giocare un po' con questa storia ed inventare nuovi amori e opportunità per Marta. Certo non è facile riprendere una storia di tanti anni fa.
Dovrei concentrarmi per scrivere qualcosa di nuovo e concreto, togliere il sogno dal cassetto e lavorarci con costanza, impegno e tempo. Chissà....

giovedì 20 gennaio 2011

15 - Porte scorrevoli

Successe quindi che le scene girate sul set si ripetessero ancora più intensamente terminate le riprese.
Marta e Jude vennero fotografati mentre si baciavano lungo la strada ad una settimana dall'inizio delle riprese delle scene che li vedevano insieme.
Fu una passione molto fisica, un rapporto travolgente ed intenso in cui le parole avevano un'importanza relativa: non erano alla ricerca di interessi comuni da condividere, di argomenti di  conversazione con cui passare ore di discussione, erano alla ricerca di contatto, di eccitazione, di desiderio.
L'attrazione cresceva parallelamente a quella del film ma molto più intensa e non si spense come accadde nel film.

Partirono per l'Italia non appena le riprese furono terminate, lì passarono momenti felici e Marta si fece un po' coccolare dalla famiglia che vedeva così raramente. Jude trovò divertente visitare l'Italia e si sarebbe fermato ancora un po' in quell'oasi di spensieratezza e desiderio ma gli impegni di entrambi li richiamarono in patria in meno di un mese.

Jude aveva firmato contratti per ben quattro film che sarebbe usciti l'anno seguente, il 1997.
Mentre Marta fu prima chiamata per una simpaticissima parte a lei molto congeniale in cui, ancora una volta, interpretava la parte della ragazza lasciata ad un passo dall'altare.
In seguito tornò in Gran Bretagna per girare un film che le piacque dal primo momento in cui lesse il copione e, forse, anche solo dalla lettura del titolo: "Sliding doors"*. Un film che le cambiò drasticamente il taglio di capelli nonché la vita.
Questo film decretò il successo di una ragazza italiana, eletta ormai americana a tutti gli effetti dai fans che l'avevano subito accolta e accorsero numerosi a vederla, in una parte in cui si vedeva ancora lasciata ed umiliata. Il taglio di capelli che adottò fece il giro del mondo, richiesto da milioni di donne sedute sulla poltrona del parrucchiere.

Successe però che anche lei prese la porta sbagliata, anzi aprì il giornale sbagliato, perché vide una foto che ritraeva il suo ragazzo abbracciato ad un'altra.
Jude non aveva sopportato i lunghi periodi di distanza dovuti ai rispettivi impegni, non era tipo da accontentarsi di telefonate appassionate e trepide attese degli incontri.
Era ancora una volta marzo, era passato solo un anno dalle parole che le avevano spezzato il cuore e si ritrovava tra le mani una rivista in cui era evidente che avrebbe dovuto ripartire ancora una volta da capo.


(*)si capisce di chi ancora una volta ha preso la parte...

lunedì 17 gennaio 2011

14 - Ripartire

Marta si svegliò trovandosi sdraiata per terra, aveva freddo, si sentiva la febbre.
Nel prendere una coperta si vide riflessa nello specchio con gli occhi gonfi di lacrime, il trucco colato e un colore cadaverico.
Guardò quel vestito, bianco, pensò a tutte le parole inutili dette quella sera a chi le chiedeva se si sarebbe presto sposata, mentre rispondeva con ironia alle domande considerava l'idea del matrimonio come lontana, non necessaria in quel momento in cui tutto procedeva così bene.
Invece eccola lì, distrutta e sofferente, con uno sguardo allibito e un peso enorme sul cuore, con una rabbia violenta che esita ad esplodere.

Passò più di una settimana rinchiusa in casa senza contatti con nessuno. E' inutile negare che pianse molto e si disperò ma dentro di lei si faceva sempre più strada una forza che distruggeva piano piano la disperazione.
Perché se fosse stata lasciata in un altro momento, in un altro modo, per un altro motivo o per un altra donna, Marta avrebbe potuto soffrire all'infinito ma essere lasciata da un uomo che diceva di amarla perché era felice, le sembrava una crudeltà per cui non dover soffrire eccessivamente. 
Questa forza riuscì a rimetterla in piedi, a spingerla ad uscire di casa e a continuare a vivere ma non placò la sofferenza e da quel giorno non pronunciò mai più il nome di chi le aveva fatto così male, da quel giorno ogni volta che le capitava di sentirlo dire da altri, una fitta la colpiva ancora e questo durò per molti anni, nonostante tutto.

Il primo passo fu la ricerca di una casa. Fece le valigie dieci giorni dopo che lui se ne fu andato e si trasferì in albergo: non rimise più piedi né in quella casa né in quel quartiere.

Trovò un'appartamento senza pretese in un quartiere poco elegante. Passò quasi un mese a pulirlo e sistemarlo a proprio immagine, con libri sparsi ovunque e fotografie appese ad ogni parete.
Nel mese di maggio avrebbe iniziato le riprese di un film dal titolo emblematico che le martellava spesso in testa "I love you, I love you not*" e anche la storia, che parlava di una ragazza adolescente di origine ebrea che si innamorava del più popolare della scuola e veniva poi umiliata quando le sue origini venivano scoperte, sembrava scritta apposta per farle affrontare il dispiacere.
Voleva prepararsi al meglio per quella parte: doveva essere in splendida forma per interpretare un'adolescente adesso che aveva 22 anni.
Passò parecchio tempo a fare lunghe passeggiate sulla spiaggia, respirando l'aria dell'oceano che la tranquillizzava, riprese a mangiare in modo sano e regolare, a riposare e dormire tutta la notte. Le occhiaie sparirono, il sorriso tornò ad essere luminoso ma lo sguardo rimasto a tratti triste e deluso, si rivelò perfetto per quel ruolo.

Il bello della scuola era interpretato da un attore emergente molto affascinante, simpatico e ironico al punto giusto, che riuscì a mettere a suo agio Marta dal primo momento.
Passavano molto tempo insieme anche terminate le riprese. Marta ne approfittava per visitare i luoghi in cui il film era ambientato e Jude l'accompagnava sempre.
Jude era un ragazzo piuttosto spensierato e alla continua ricerca della conquista: si mise in testa di conquistare Marta non appena la vide apparire sul set, anzi, probabilmente, ci aveva già pensato quando gli avevano comunicato il nome dell'attrice con cui avrebbe lavorato.

Marta non aveva la minima intenzione di interpretare la parte della vedova inconsolabile, non avrebbe mai nemmeno pensato che la consolazione sarebbe stata così veloce, anche se superficiale, fatto sta che anche lei appena vide il viso sorridente e beffardo del suo collega sul set, ne rimase immediatamente colpita.


(*)Qui Marta prende la parte di Claire Danes

giovedì 13 gennaio 2011

13 - Un cambiamento inatteso

Durante la festa che seguì all'assegnazione degli Oscar, Marta si accorse solo di sfuggita che Brad era assente e pareva irritato. Nel rientrare a casa non aveva quasi parlato mentre lei l'aveva travolto con le sue impressioni sulla serata e con il suo entusiasmo incontenibile.

Appena varcata la porta di casa lo sguardo di Brad si fece serio, grave. Marta gli si avvicinò cercando di baciarlo, vezzeggiando.
Brad la allontanò con decisione e a quel punto Marta capì che non era stanchezza: c'era qualcosa che non capiva ma doveva essere capitato qualcosa.

"Cos'è successo? Scusa non ti ho lasciato parlare per tutto il viaggio." si sedette comprensiva sul divano pronta ad ascoltarlo.
"Stasera qualcosa è cambiato, forse mi sono accorto all'improvviso di qualcosa che accadeva già da tempo..." Brad restò in piedi appoggiato al muro, il suo sguardo era incomprensibile e Marta non lo riconosceva.
"Siamo stati bene insieme e capisco che quello che sto per dirti ti sembrerà assurdo..."
Marta tremava anche se nella sua testa non c'erano pensieri, né supposizioni, non era accaduto niente tra di loro quella sera, non era accaduto niente di spiacevole in generale.
"Quello che siamo stati finora non potrà più esserci, me ne sono reso conto questa sera, so che tu non sarai più la stessa, stai prendendo un'altra strada e io..." Si fermò, abbassò gli occhi e disse quasi sottovoce: "Voglio che ci lasciamo."

Marta non reagì, la sua mente smise di pensare e probabilmente il suo cuore smise di battere, almeno per qualche secondo. Il suo corpo non accettava quelle parole, non le comprendeva, non riusciva a trovare una motivazione: rabbrividì e si irrigidì fino quasi a non muoversi con una crescente sensazione di freddo che la faceva tremare.

Le lacrime cominciarono a scendere senza fare rumore, senza singhiozzare.
Brad non cercava nemmeno di consolarla, la lasciava in quello stato senza sentire il bisogno di abbracciarla, di consolarla, di spiegarsi meglio.
Passò parecchio tempo, difficile stabile quanto, finché Marta sorridendo senza che le lacrime si fossero fermate disse con voce rotta e spaventata: "Ti prego, andiamo a dormire, non capisco cosa sta succedendo, forse domani mattina sarà tutto diverso!"
Brad disse duro: "No, non ho bisogno di pensarci. Ho deciso."
Fu a quel punto che Marta non riuscì più a trattenere la rabbia che le cresceva dentro:"Perché  ho recitato quella parte, perché mi è piaciuto farlo, perché sono stata apprezzata, perché questa sera mi sentivo bene, perché per una sera, una sola sera, non ho pensato solo a te?"
"Perché non voglio stare con un'attrice."
"Ma chi ti ha detto che voglio fare l'attrice? Chi ti ha detto che non potrebbe funzionare lo stesso?"
"Hai già ricevuto una proposta che non rifiuterai, lo so, stasera ho parlato con il produttore di quel film."
"Dovrei rifiutare?"
"Se lo faresti non saresti felice. Te ne pentiresti per tutta la vita."
"Ma perché non ci vuoi nemmeno provare? Nemmeno dormirci una notte prima di prendere una decisione del genere? Ti rendi conto di quanto mi stai facendo soffrire?
Abbiamo fatto l'amore un'ora prima di arrivare al teatro, mi hai detto che mi ami un secondo prima di uscire dall'auto...Ti rendi conto che qualche ora fa pensavo di essere la donna più amata del mondo ed ora mi ritrovo piantata così su due piedi? Perché mi vuoi far soffrire così tanto?"
"Perché non voglio mentire: non riesco ad amarti se sei così. E adesso vado, resta pure qui finché non trovi un'altra sistemazione."
"Dove vai? Adesso? Brad non puoi trattarmi così, sei crudele!"

Brad uscì dalla porta e prese l'ascensore senza guardarsi indietro.

Marta cadde a terra e scoppiò a piangere disperatamente. L'aveva amata solo perché era a sua completa disposizione, l'amava così tanto perché era sua, totalmente. L'aveva fatta felice per poterla tenere solo per sé.
Adesso che lei aveva provato piacere nel fare altro, adesso che nella sua vita entrava qualcosa di concreto che l'entusiasmava, lui l'aveva buttata come un'abito vecchio.


lunedì 10 gennaio 2011

12 - In scena

In quei primi mesi dell'anno Brad era impegnato sul set di un film particolare nel quale doveva continuamente abbruttirsi per recitare. Fu divertente ma anche piuttosto stancante. 
Marta invece non si annoiava mai, c'era sempre qualcosa che attirava la sua curiosità oppure si prendeva del  tempo per sé in cui studiare un poco d'inglese magari leggendo libri in lingua originale, ma anche passando molto tempo a visitare i luoghi dove il film veniva girato.
Nel frattempo Brad aveva ottenuto una parte importante in un film che gli avrebbe dato la consacrazione. Marta lesse attentamente quel copione, imparandolo quasi a memoria.

Accanto a Brad avrebbe dovuto recitare una splendida attrice che proprio prima di iniziare a girare la prima scena diede forfait per validi motivi (*).
Trovandosi nel posto giusto al momento giusto e con il fidanzato giusto, Marta fu invitata a salire sul set per essere d’aiuto durante le prove mentre si cercava una degna sostituta. Nessuno, ancor meno  lei e Brad, si sarebbero aspettati che il regista proponesse a lei quella parte. La trovò spontanea e naturale, proprio quello che cercava, ma anche schietta e decisa, doti di cui necessitava per quel ruolo.
Marta non esitò nell’accettare, consultando Brad solo con uno sguardo, e da quel momento non fece altro che ripetere continuamente la parte fino allo sfinimento: continuava a ripassarla e a cercare nuovi modi per interpretarla. Nel suo successo fu aiutata dal regista che l’aveva capita e guidata fin dall’inizio ma certamente anche dall’intimità con Brad che era suo diretto interlocutore per tutto il film, ma anche dall’intesa con l’altro protagonista, con il quale aveva precedente instaurato un rapporto di stima e simpatia.
àààààà
Il film fu un successo per tutti, compresa Marta che ricevette molti complimenti e nel marzo del 1996 si avviava a fianco del suo adorato Brad sul tappeto rosso alla notte degli Oscar.

Prima di uscire dall'auto Brad guardò Marta con ammirazione e affetto. Il loro rapporto andava a gonfie vele, riuscivano a sfuggire spesso agli impegni per amarsi indisturbati. 

Questa volta Marta si sentiva preparata e sicura nell'affrontare il tappeto rosso.
Si presentò con un romantico abito bianco che la faceva sembrare ancor più giovane ma anche più affascinante. Attirò su di sé parecchia attenzione e fu abile a dribblare le continue domande sulla possibilità di un matrimonio imminente.
Raggiante e sorridente fu intervistata tanto quanto Brad che la guardava sorpreso di tanta tranquillità. Brad sentiva nascere dentro di sé una strana sensazione e più la guardava muoversi con scioltezza, scambiare una parola con tutti quelli che incontrava e ricevere soddisfatta i numerosi complimenti, questa cresceva dentro di lui senza controllo; il suo viso cambiò espressione.
Quando si sedettero nel Dorothy Chandler Pavillon, Brad rifletté sul fatto che stavano insieme da due anni e mezzo e finora era andato tutto a meraviglia.





(*)Marta in questa storia inventata si prende il bellissimo ruolo della bellissima Gwyneth Paltrow in Seven.

giovedì 6 gennaio 2011

11 - Sul set

Nei mesi successivi Marta e Brad cercarono di passare più tempo possibile insieme ma lui era impegnato nella realizzazione di due film molto importanti che avrebbero decretato il suo successo e creato il suo personaggio.
Decisero insieme che Marta lo avrebbe seguito sul set, quindi lo seguiva in ogni spostamento, in ogni trasferta, stavano sempre insieme, nei momenti in cui lui non recitava. E mentre lavorava lei viveva la vita del set, seguiva le scene, parlava con il cast, era attenta e divertita dalla moltitudine di attività che si svolgono su un set cinematografico. Osservava tutto attentamente, quando le era concesso scattava anche qualche fotografia ma soprattutto non smetteva mai di chiedere informazioni, di ascoltare conversazioni.
Per Brad avere Marta accanto era motivo di tranquillità e concentrazione, era la sua oasi felice dopo dure ore di lavoro. Per Marta seguire Brad ovunque diventava sempre più un modo per scoprire i segreti di un mondo che l’aveva sempre affascinata.
Passarono un anno intenso, spesso in viaggio ma sempre vicini, affezionati e appassionati. Non c’erano nuvole sulla loro storia anche se spesso qualcuno aveva cercato motivi per dividerli inventandosi dubbie relazioni da affibbiare a Brad, molto improbabili in quanto non passava minuto che non fossero insieme.
Marta non tornò in Italia per quasi un anno: due settimane prima della presunta data di rientro dal suo viaggio, aveva chiamato ad uno ad uno genitori, sorelle e amici dicendo che non sarebbe più rientrata in Italia, raccontando la sua storia e invitandoli a venirla a trovare perché purtroppo lei non sapeva quando avrebbe potuto farlo lei. La famiglia la raggiunse immediatamente per sincerarsi delle sue condizioni e ritornando in Italia sollevati ma un po’ timorosi per la scelta della figlia. Gli amici non riuscirono a venire e i contatti si diradarono sempre più. Chiamò anche Giorgio, con un’improbabile delicatezza, cercò di spiegargli quello che stava capitando, ma non riuscì a trovare le parole per non farlo soffrire.
Dopo un anno lontana dall’Italia Marta fu felice di rincasare con Brad al suo fianco e rivedere amici e parenti, ammirati e curiosi. Passarono qualche giorno di feste e incontri per poi rientrare velocemente a Los Angeles dove Brad era atteso per le riprese di un altro film.
Durante i giorni, le settimane e i mesi passati sul set accanto al fidanzato, Marta aveva avuto occasione di recitare due piccole parti di comparsa, aveva avuto un paio di battute e si era divertita molto. Anche Brad era entusiasta delle sue “interpretazioni” e la incoraggiava a migliorare sempre la sua pronuncia, che diventava ogni giorno più americana, al punto che molti le chiedevano da dove venisse e si stupivano che fosse italiana.

La sera del 27 marzo del 1995 Marta si trovò a camminare sul tappeto rosso del Shrine Auditorium di Los Angeles per accompagnare Brad alla notte degli Oscar dove lui era attore di ben due film candidati. 
Marta era immersa in quell'atmosfera di luci e colori, curiosa di conoscere lo svolgimento di un evento così importante. 
Per l'occasione aveva scelto un abito particolare molto femminile in chiffon, in stile antica Grecia di un rosa tenue, con una sola spallina abbellita con gioielli di cristallo ed un profondo spacco. L'effetto dea era stato studiato dall'entourage di Brad che voleva creare anche un equivoco che attirasse l'attenzione della stampa: sul davanti dell'abito c'era infatti un drappo che poteva far pensare che nascondesse un'eventuale pancia sospetta.
Marta capì per la prima volta che la vita di un attore è spesso guidata da esigenze di copione e di pubblicità ma si prestò al gioco perché si sentiva molto raffinata con quell'abito.
Brad si sentiva veramente realizzato: stava girando un film dopo l'altro, acquistando credibilità e aveva accanto a sé una ragazza dolce e intelligente con cui non aveva problemi di gelosia o di organizzazione degli spazi, perché lei si adattava continuamente alle sue esigenze e non solo non si lamentava ma viveva ogni avventura con gioia, ogni spostamento con interesse, ogni giorno con il sorriso. Questo fu per Brad veramente un'ancora di salvezza nelle sue giornate di duro lavoro e nel gestire i continui impegni e la crescente pressione della fama.

lunedì 3 gennaio 2011

10 - A Los Angeles

Quella sera Marta si addormentò prima che Brad rientrasse e quando si svegliò lui era già uscito, trovò un biglietto accanto al letto "Mi dispiace...Approfittane per riposarti un po', stasera passo a prenderti, metti qualcosa di molto elegante che andiamo ad una festa per il film, domani poi stiamo insieme!"
Marta non si aspettava certo di essere catapultata a LA e abbandonata in casa ma prese il buono della situazione, si sentiva molto Pollyanna da quando aveva preso quell'aereo per gli Stati Uniti e quindi si preparò per uscire alla ricerca di un bel vestito, anche se le sarebbe costato parte del suo budget.
"Ma come ci si veste alle feste di Los Angeles?" Alle feste a cui è normalmente invitata ci si veste più o meno come a scuola, qualche volta qualcuna osa una gonna un po' più corta e qualche ragazzo si azzarda a mettere una cravatta...Ma qui?
Quando scende in strada Marta si accorge che non ci sono negozi, nessuno. E' costretta a chiamare un taxi e farsi portare da Macy's, l'unico nome che conosce.
Marta decide che negli Stati Uniti potrebbe anche provare a non aver vergogna delle sue necessità, non sarebbe male non farsi mille problemi prima di fare una richiesta, di chiedere un informazione, di affidarsi ad una commessa:"Grazie, ho proprio bisogno del suo aiuto, dovrei andare ad una festa per la presentazione di un film, è la prima volta, non ho assolutamente idea di come vestirmi..."
Fortuna (terza novità da quando è oltreoceano) vuole che la commessa sia molto cortese e competente e anche divertita nel mostrare un'immensa quantità di abiti a Marta.
Chiaramente si sente come Pretty Woman anche se a pagare sarà lei e non Richard Gere, ma il gioco è ugualmente divertente.
Dopo molte indecisioni, un'attenta valutazione del prezzo, la ricerca della massima qualità con quel prezzo, la scelta di Marta cadde su un abito non troppo appariscente, di un gradevole tono di blu, a palloncino, smanicato con una romantica applicazione di pizzo al posto delle spalline e attorno alla scollatura quadrata, corto al punto giusto.                   Qualcuno potrebbe definirlo anonimo ma invece si trattava di un abito grazioso che esaltava la giovinezza e la spensieratezza di Marta.
Approfittando del tempo libero Marta entrò anche da un parrucchiere perché voleva essere perfetta per quella serata, acquistò anche un paio di scarpe con tacco, che non avrebbe mai più messo, e un'elegante pochette che non sopportava ma che su consiglio della commessa era perfetta per la mise di quella sera.
Quando Brad tornò era pronta e sorridente, felice di vederlo e di abbracciarlo. Lui si mostrò sorpreso nel vederla così ben vestita e la guardò ripetutamente con ammirazione, stringendola forte a sé ma facendo attenzione a non sgualcire il vestito.
Si preparò molto in fretta ma l'effetto fu travolgente anche per Marta nel vederlo nella sua massima eleganza, entrambi avrebbero preferito passare diversamente la serata ma non era dispiaciuti di potersi guardare tutta la sera, belli com'erano.
La festa fu divertente e Marta ebbe l'occasione di conoscere gli attori che avevano lavorato con Brad, tra cui la sua ex-fidanzata, il regista e molti ospiti illustri (anche se per lei sconosciuti).
Brad cercò in tutti i modi di lasciare la festa il prima possibile ma non gli fu facile, era molto ricercato e questo stuzzicava la gelosia di Marta ma non se ne dispiaceva.
Finalmente a casa, insieme, soli: si guardavano negli occhi, si sorridevano, Brad e Marta, la voglia di stare insieme era tanta, un giorno di distacco aveva aumentato il loro desiderio, avrebbero voluto scappare dal mondo e restare soli per un tempo indefinito.
Quello che accadde quella sera fu un'intensa condivisione dei loro corpi, un momento di piacere delicato ma profondo, una passione non violenta, ma dolce, calorosa e sensuale.
Per tutta la giornata successiva poterono sentirsi come in fuga dal mondo, soli e appassionati, senza nessuno che li disturbasse nella loro ricerca di un'intimità sessuale, raggiunta velocemente come quelle intellettuali e affettive nei giorni precedenti.