CAPITOLO 4
Volevo rimanere ancora con Silvia, per rimandare l'incontro con suo fratello che mi metteva un po' di ansia, decisi di intrattenerla parlando di Tom: "Silvia, mi sembra che tu e mio fratello andiate molto d'accordo."
Silvia esitò a rispondermi, voltandosi a guardare in direzione dei ragazzi, poi girandosi sfoderò uno dei suoi più bei sorrisi e parlò:"Marta penso che Tom sia stupendo. A parte che è un bellissimo ragazzo, è un tipo simpaticissimo e allegro, mi ha stupito il suo comportamento oggi pomeriggio: era così a suo agio a contatto con la natura...Sì, mi piace molto!"disse convinta mentre gli occhi le brillavano di gioia; speravo che Tom potesse innamorarsi di lei e cambiare un po' quel suo carattere superficiale.
"Dai, andiamo" disse e così ci avvicinammo ai nostri cavalieri, io abbassai gli occhi, mi sentivo imbarazzata.
Silvia invitò raggiante i ragazzi "Entriamo a bere qualcosa al bar?" I due annuirono ma continuarono a parlare tra di loro, Silvia mi prese per mano conducendomi all'interno del piccolo e unico bar del paese. Era un luogo accogliente. Ci accomodammo nella graziosa terrazza che si affacciava sul torrente e dalla quale si poteva ammirare il panorama montano.
Nicola non sembrava molto entusiasta di quella visione ma non diedi segni d'insofferenza.
Mi sedetti vicino a Silvia, come fece Tom, mentre Nicola finì inevitabilmente accanto a me.
Non avevo ancora incrociato il suo sguardo e non avevo il coraggio di farlo, perciò fissai il gestore del bar che si avvicinava al nostro tavolo, ordinammo due birre per i ragazzi e due succhi di frutta per noi ragazze. Continuai a fissare il barista mentre si allontanava.
Tom iniziò a chiaccherare rivolgendosi a me:"Hai sentito che Nicola se ne andrà in Spagna in Agosto ?Io mi fermo semplicemente a Rimini e per solo una settimana..."
Non volevo rispondere, non sapevo che dire. Silvia mi aveva già raccontato del viaggio del fratello. Ed infatti a parlare fu proprio la mia amica:"Anche Nicola lo scorso anno è andato a Rimini".
Nicola non parlava, guardava il panorama che ora sembrava affascinarlo. Intervenne Tom scocciato nel vedere Nicola ed io che ce ne stavamo zitti:"Ti sarai sicuramente divertito..."
"Sì, è stata una vacanza divertente." fu la sua telegrafica risposta.
Non volevo stare al gioco di silenzi di Nicola e così mi rivolsi a Tom con aria un po' stupita:"Non dirmi che hai paura di annoiarti! Ci verrei anche io in vacanza con i miei amici, in qualsiasi luogo!"
"Certo, ci credo che mi divertirò ma non si sa mai, forse Denis e Marco non vengono, vogliono andare in Sardegna in campeggio con la cugina di Marco..."
"In due si cucca meglio!" lo interruppe Silvia maliziosa.
Lui la guardò fingendosi offeso mentre sorseggiava la sua birra.
Il discorso terminò lì, finimmo di bere e ci alzammo, fu ancora Silvia che propose qualcosa da fare:"Andiamo a fare una passeggiata o preferite giocare a calcetto?"
"Giochiamo a calcetto, dai, maschi contro femmine" Per fortuna Tom aveva avuto quell'idea!
Cominciammo a giocare segnando il primo goal che fu anche l'ultimo perché i ragazzi ci batterono di netto.
Terminata la partita proposi di andare a fare un giretto. Volevo mettere alla prova Nicola e... me stessa. Tom e Silvia accettarono contenti, mentre Nicola si limitò ad un'alzata di spalle.
Speravo che non ci lasciassero soli, infatti ci incamminammo in quattro per la strada sino a raggiungere la chiesetta ai piedi della collina più bella del paese, ricca di vegetazione con fiori variopinti e colorati. Quella collina era la preferita di Silvia e me per le nostre passeggiate quotidiane. Anche la chiesetta era molto carina ed era circondata da numerose panchine sulle quali ci sedemmo, tutti e quattro insieme.
Avevo finalmente capito che per Silvia e Tom, Nicola ed io eravamo un impiccio, almeno loro quella sera avevano il diritto di divertirsi. Mi feci coraggio e dissi:"Siamo in troppi si questa panchina, io vado nell'altra" e mi avviai in quella dietro la chiesa, che non era né troppo distante né troppo vicina, una posizione ideale.
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