Durante la festa che seguì all'assegnazione degli Oscar, Marta si accorse solo di sfuggita che Brad era assente e pareva irritato. Nel rientrare a casa non aveva quasi parlato mentre lei l'aveva travolto con le sue impressioni sulla serata e con il suo entusiasmo incontenibile.
Appena varcata la porta di casa lo sguardo di Brad si fece serio, grave. Marta gli si avvicinò cercando di baciarlo, vezzeggiando.
Brad la allontanò con decisione e a quel punto Marta capì che non era stanchezza: c'era qualcosa che non capiva ma doveva essere capitato qualcosa.
"Cos'è successo? Scusa non ti ho lasciato parlare per tutto il viaggio." si sedette comprensiva sul divano pronta ad ascoltarlo.
"Stasera qualcosa è cambiato, forse mi sono accorto all'improvviso di qualcosa che accadeva già da tempo..." Brad restò in piedi appoggiato al muro, il suo sguardo era incomprensibile e Marta non lo riconosceva.
"Siamo stati bene insieme e capisco che quello che sto per dirti ti sembrerà assurdo..."
Marta tremava anche se nella sua testa non c'erano pensieri, né supposizioni, non era accaduto niente tra di loro quella sera, non era accaduto niente di spiacevole in generale.
"Quello che siamo stati finora non potrà più esserci, me ne sono reso conto questa sera, so che tu non sarai più la stessa, stai prendendo un'altra strada e io..." Si fermò, abbassò gli occhi e disse quasi sottovoce: "Voglio che ci lasciamo."
Marta non reagì, la sua mente smise di pensare e probabilmente il suo cuore smise di battere, almeno per qualche secondo. Il suo corpo non accettava quelle parole, non le comprendeva, non riusciva a trovare una motivazione: rabbrividì e si irrigidì fino quasi a non muoversi con una crescente sensazione di freddo che la faceva tremare.
Le lacrime cominciarono a scendere senza fare rumore, senza singhiozzare.
Brad non cercava nemmeno di consolarla, la lasciava in quello stato senza sentire il bisogno di abbracciarla, di consolarla, di spiegarsi meglio.
Passò parecchio tempo, difficile stabile quanto, finché Marta sorridendo senza che le lacrime si fossero fermate disse con voce rotta e spaventata: "Ti prego, andiamo a dormire, non capisco cosa sta succedendo, forse domani mattina sarà tutto diverso!"
Brad disse duro: "No, non ho bisogno di pensarci. Ho deciso."
Fu a quel punto che Marta non riuscì più a trattenere la rabbia che le cresceva dentro:"Perché ho recitato quella parte, perché mi è piaciuto farlo, perché sono stata apprezzata, perché questa sera mi sentivo bene, perché per una sera, una sola sera, non ho pensato solo a te?"
"Perché non voglio stare con un'attrice."
"Ma chi ti ha detto che voglio fare l'attrice? Chi ti ha detto che non potrebbe funzionare lo stesso?"
"Hai già ricevuto una proposta che non rifiuterai, lo so, stasera ho parlato con il produttore di quel film."
"Dovrei rifiutare?"
"Se lo faresti non saresti felice. Te ne pentiresti per tutta la vita."
"Ma perché non ci vuoi nemmeno provare? Nemmeno dormirci una notte prima di prendere una decisione del genere? Ti rendi conto di quanto mi stai facendo soffrire?
Abbiamo fatto l'amore un'ora prima di arrivare al teatro, mi hai detto che mi ami un secondo prima di uscire dall'auto...Ti rendi conto che qualche ora fa pensavo di essere la donna più amata del mondo ed ora mi ritrovo piantata così su due piedi? Perché mi vuoi far soffrire così tanto?"
"Perché non voglio mentire: non riesco ad amarti se sei così. E adesso vado, resta pure qui finché non trovi un'altra sistemazione."
"Dove vai? Adesso? Brad non puoi trattarmi così, sei crudele!"
Brad uscì dalla porta e prese l'ascensore senza guardarsi indietro.
Marta cadde a terra e scoppiò a piangere disperatamente. L'aveva amata solo perché era a sua completa disposizione, l'amava così tanto perché era sua, totalmente. L'aveva fatta felice per poterla tenere solo per sé.
Adesso che lei aveva provato piacere nel fare altro, adesso che nella sua vita entrava qualcosa di concreto che l'entusiasmava, lui l'aveva buttata come un'abito vecchio.
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