martedì 23 febbraio 2010

CAPITOLO II - LA GUARDIA DEL CORPO

"Chi sarà mai quel bel ragazzo ?" pensò Jem.
"Ciao Jem, come te la passi ?" domandò il medico.
"Bene, grazie" risposte cordialmente la ragazza.
"Buongiorno, signorina O'Hara. Mi permetto di presentarmi; mi chiamo Harry Clain sono investigatore. Piacere di conoscerla." e le strinse la mano accennando un lieve sorriso.
"Il piacere è tutto mio. Mi scusi ma è venuto ad investigare sullo sparo di ieri ?" domandò Jem.
"Vedi Jem, per questa volta non è niente di grave, te la sei cavata bene, ma..." spiegò il dottore.
"Pensate che mi possa accadere ancora qualcosa?" lo interruppe Jem.
"Vede signorina, potrebbe darsi che..." continuò l'ispettore Clain "la persona che..."ma Jem lo interruppe bruscamente "Chi mi vuole uccidere? Chi? Perchè proprio me? Non ho fatto niente a nessuno! Non posso avere nemici! E' stato uno sbaglio! Solo uno sbaglio! E voi, anche voi, tutti voi, vi sbagliate! Nessuno mi vuole uccidere!" gridò piangendo disperatamente la povera ragazza che ora si sentiva agitata e terrorizzata e le tornava alla mente il momento dell'incidente.
Scese dal letto, lentamente si avvicinò alla finestra, aprì le tendine bianche e spalancò la finestra.
Si sistemò i capelli, si girò verso i presenti e, con voce calma e rilassata, disse:"Mi sembra che si sia formata un'aria un po' pesante. Terrò aperta la finestra per poco tempo, non vi preoccupate non prenderò freddo."
Detto questo prese il vaso di fiori che stava sul comodino e lo spostò sul davanzale della finestra per fargli prendere un po' di sole e di aria fresca. Abbassò la tapparella quel tanto da impedire al sole di disturbare ed infine si chinò per aprire un cassetto, dal quale estrasse un pacco incartato con carta colorata.
Si sedette sul letto lo aprì: osservò la scatola di cioccolatini che le avevano regalato, lesse il biglietto accompagnatorio e l'aprì. Osservò anche i cioccolatini, guardò fuori dalla finestra per qualche secondo, si guardò le pantofole rosa pallido che aveva ai piedi e pensò "Non so più cosa fare, penseranno che sono matta, perché Sam non interviene? E quel ragazzo cosa fa qui? Devo offrire loro i cioccolatini, forse mi perdoneranno..."
Allora tolse le pantofole, appoggiò i cioccolatini sul comò, sempre seduta scoperchiò il letto, ma non del tutto, mise il cuscino contro la parete per stare più alta con la testa, mise anche i piedi sul letto, prese le coperte, se le tirò vicino ma non si coprì completamente, guardò di nuovo fuori dalla finestra, non aveva ancora rivolto lo sguardo ai presenti.
Dopo qualche minuti si decise: prese i cioccolatini fece un sorriso e, esitando, si girò verso i presenti.
Non voleva parlare nè stare zitta, il suo sguardo era fisso per terra poi, piano piano, si alzò e andò a finire sul bel ragazzo presente nella stanza: era veramente carino con gli occhi azzurri come il mare, i capelli biondi e molto alto.
Il ragazzo sorrise, lei abbassò lo sguardo intimidita ma poi, facendosi coraggiò domandò:"Gradireste dei cioccolatini? Me li hanno regalati ieri all'arrivo all'aereoporto. Vi prego di assaggiarne uno." e con un viso di preghiera glieli porse.
"Sì dai Jem, dammene uno, quello lì rosso" E con questa frase il medico prese il cioccolatino.
Allora anche Samantha, che finora non aveva parlato, con voce rauca per il troppo silenzio disse: " Ti ringrazio Jem per l'offerta, io gradirei quello blu." e avvicinandosi sorrise.
L'ispettore Clain ne prese uno a forma di pistola.
Allora il ragazzo, finora taciturno, disse ridendo:"Ispettore non riesce a non pensare al suo lavoro, vero?" e guardando Jem sorrise. Lei ricambiò il sorriso e tutti si misero a ridere.
L'ispettore Clain allora replicò:"E' la forza dell'abitudine. E tu, non ne prendi neanche uno?"
Jem chiese:"Non si presenta?"
"Ah! Certo. Il mio nome è Bob Mac Donald. Sarei la sua...guardia del corpo personale...il giorno e... la notte per proteggerla da..."Si bloccò. E l'ispettore continuò:" Vede miss O'hara noi eravamo venuti per questo ma...se lei non vuole..."
"Oh Sì, sì!" si interruppe per non scoprire subito i suoi sentimenti:"Io, volevo dire che ho riflettuto e penso che abbiate ragione voi!"
"Sono contento Jem" disse il medico.
"Sì, miss, penso che abbia fatto la scelta giusta." sentenziò l'investigatore.
"Tra poco sarai dimessa dall'ospedale. Contenta?"Annunciò il dottore.
"E...con la mia personale guardia del corpo" ironizzò Jem.
"Sì, verrò anche io, miss O'hara" disse Bob serioso.
"Mi chiamo Jem e voglio che ci diamo del tu." ordinò la ragazza.

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