domenica 4 settembre 2011

19 - Ancora

Marta sperava che dopo tre anni insieme in cui avevano saputo amarsi anche nei momenti difficili, finito di girare queste importanti pellicole, avrebbero preso un importante decisione. Era giovane ma sicura di volere una famiglia per la quale era disposta anche a mettere un po' da parte il lavoro.
Fu con questi pensieri in testa che ricevette un messaggio di Ben con scritto "Dobbiamo parlare, ti voglio bene."
Marta tremava, tremava perché difficilmente Ben le mandava dei messaggi, tremava perché si sentiva una stupida che si stava illudendo ma il suo istinto le consigliava di preoccuparsi e lei non voleva farlo, voleva crederci, ancora un volta.
"Marta, ti voglio bene, sono stato felice con te e credo che potrei esserlo ancora ma...ti devo la sincerità, non voglio mentirti...non posso farlo...Mi succede che qui, sul set, non so come si possano dire queste cose ma...ho perso la testa ecco...c'è un'altra. Scusa..."Con queste parole Ben stava colpendo e ferendo a morte la sua Marta, la donna per cui aveva perso la testa tre anni fa e per la quale avrebbe fatto di tutto, fino a ieri...
Lei non disse niente, deglutì per non soffocare e attaccò il telefono. Rimase seduta per un tempo infinito accanto al telefono con lo sguardo fisso e senza pensieri.
Tutte le ferite sembravano una sola, si erano unite e sanguinavano senza darle pace.
Pensò di essere veramente una stupida, si vantava di essere una donna intelligente invece era solo una stupida che non sapeva accorgersi che l'uomo che amava la stava lasciando, che faceva progetti per il suo futuro mentre il suo fidanzato faceva progetti su come portare a letto un'altra donna e per lavarsi la coscienza aveva preferito dirglielo...
Probabilmente c'era qualcosa che non andava in lei, si chiedeva continuamente Marta, era sicuramente una donna noiosa se veniva continuamente mollata dopo un po' di tempo.
Si domandava anche incessantemente come poteva trovarsi sempre impreparata, non accorgersi mai che il peggio stava arrivando.

Si trovò sbattuta ancora sulle prime pagine dei giornali scandalistici come la povera abbandonata. 
Questo però dal punto di vista dei suoi agenti era qualcosa di molto positivo. L'amore del pubblico cresceva, questa ragazza così carina, sorridente, simpatica, ottima attrice di film apprezzati dal pubblico, che veniva lasciata in questo modo, la rendeva un'eroina per tutte le donne americane.
Piovevano le offerte di lavoro, gli inviti in televisioni, le richieste di servizi dai giornali.
Il telefono squillava in continuazione e gli agenti la pressavano con le proposte da vagliare.

C'era solo una cosa da fare.

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