sabato 2 gennaio 2010

CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

"Che ne diresti di un bel picnic in mia compagnia?" mi chiese Tom con uno sguardo divertito.
Ero immersa nei miei pensieri che nemmeno sentii la proposta di Tom. O, forse, non volevo sentirla.
Tom, il mio fratellone, ha diciannove anni ed è un gran bel ragazzo: sempre circondato da affascinanti compagnie femminili.
Conoscevo perfettamente il motivo della sua domanda: invitando me sperava di arrivare a Sandra, una mia cara amica che Tom neppure conosceva...
Sandra viene spesso a trovarmi a casa ma lui non è mai riuscito ad incrociarla, la conosce di vista e per sentito dire. Infatti, Sandra, è stata la ragazza di Denis, il migliore amico di Tom...

Dunque quando Tom mi rifece la proposta abbandonai i miei pensieri e mi affrettai a chiarire la mia opinione:
"No, mi dispiace ma non posso ed inoltre io non farò niente per aiutarti a conquistare Sandra. E' già stata presa in giro dal tuo amico e non voglio che lo faccia anche tu!"
"Perché dovrei prenderla in giro? A me piace, te l'ho detto..." risposte Tom con aria innocente.
"Ti piacerà finché non l'avrai conquistata, poi te ne troverai un'altra!" pronunciai con aria seccata.
"Che considerazione per tuo fratello!" disse lui un po' dispiaciuto.

Una voce dal giardino mi aveva interrotta, avevo capito perfettamente chi era: il solito Denis.
"Ti diverti ad origliare alle finestre?" domandò Tom un po' infastidito da quest'arrivo improvviso dell'amico.
"Veramente venivo a trovarti" e saltò attraverso la finestra del salotto dove Tom ed io eravamo seduti.
Denis mi diede un buffetto sulla guancia e aggiunse "E salutare la tua sorellina..."
Io mi alzai di scatto e lo salutai scocciata.
Uscendo dalla stanza lo sentii ridere divertito.
Forse solo ora mi accorgevo del suo atteggiamento arrogante, della sua maleducazione.

Volevo rilassarmi, riposare un po' ma l'indomani avevo una verifica e non mi ero ancora esercitata.
Mi sistemai sulla scrivania della mia camera e poco dopo riuscii anche a concentrarmi.



La verifica di Mate era andata piuttosto male ma non potevo esserne sicura perciò non mi preoccupai più di tanto. Piuttosto ero in ansia per Sandra, era il terzo giorno che mancava da scuola e non rispondeva al telefono, mandava la madre la quale diceva che Sandra era a letto, che stava meglio e sarebbe tornata a scuola il giorno dopo.
La stessa frase per tre giorni di seguito.
Nonostante ciò l'avrei richiamata anche oggi.

Mi stavo lasciando coinvolgere dalla delusione della mia amica, mollata in modo brutale da Denis, forse perché la comprendevo visto che ero piuttosto abituata a delusioni cocenti.
L'ultima mi era capitata proprio tre mesi fa, durante le vacanze di luglio in montagna e, da allora non avevo ancora smesso di pensarci. La "cotta" per quel ragazzo non era ancora passata, il ricordo era ancora vivo e faceva ancora male.

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