giovedì 28 gennaio 2010

CAPITOLO 10

CAPITOLO 10


"Se ne vanno tutti. Mi sento inutile e stupida. Non ho fatto niente per impedire che litigassero...e ora li lascio andare, senza provare dispiacere..."
Tom mi guardava con simpatia ma non sapeva che dire. Trovò le parole più inappropriate:"E Nicola che fa?"
"Non lo so!"
Tom capì che era cambiato qualcosa e decise di lasciarmi sola.

Dopo pochi minuti arrivò Silvia...con Nicola. Salirono in camera mia, con Tom.
"Partito oggi, allora?!" Tom voleva rompere il silenzio che si era creato.
"Già, alle quattro." Silvia rispose.
Offrii loro qualcosa da bere ma rifiutarono. Tom continuava a parlare "E poi che farete?"
"Penso che resterò in città per un po', sai, devo studiare, ho mate a settembre. Ma poi a ferragosto vado con i miei in Toscana."
"Nicola?"
"Vado in Spagna, forse anticiperemo la partenza!"
"E mandaci almeno una cartolina."
"Certo."
"Silvia, scendi un attimo?" disse Tom e Silvia annuì.
Nicola ed io eravamo soli.
"Scusa per ieri, ero un po' nervoso. Sei ancora arrabbiata?"
"Non lo so, tu?"
"Oggi parto."
"Me l'avete già detto." Venne a sedersi vicino a me, mi abbracciò con tenerezza e disse:"Dimmi che mi mancherai..."
"Piantala!"
Cercò di baciarmi, provai a resistere ma poi cedetti.
"Ci vedremo ancora, Marta? Magari sabato o domenica prima di partire vengo a trovarti..."
Mi stringeva forte e mi guardava con dolcezza. Rabbrividii: non ero più arrabbiata.
"Poi ti spedisco una cartolina ogni giorno: 30 cartoline. E poi quando torno...non ti lascio più..."
Sembrava tutto vero...Era così romantico!
"Ma tu non vai in vacanza?"
"Magari! Sono in punizione perchè sono stata rimandata in latino e fisica...E allora niente mare!"
"Ah!Ah!Ah! No, scherzo, mi dispiace..."
Erano già le tre. Arrivò Silvia a chiamare il fratello. "Ciao bella!" mi salutò baciandomi.
Salutai anche Silvia, eravamo entrambe piuttosto fredde e, chiusa la porta, scoppiai a piangere.

-.-

Passarono il sabato e la domenica ma non vidi Nicola.
Dopo un mese arrivò dalla Spagna una cartolina indirizzata sia a Tom che a me, con un messaggio molto dolce "CIAO".
Nicola non si fece più sentire, né vedere.
Silvia mi inviò una lettera ma non vidi più nemmeno lei.
A Ottobre l'ho incontrata per strada. Era elegantissima, accompagna da un ragazzo molto attraente. Mi salutò raggiante. Il "ragazzo" aveva 30 anni, era un suo professore.
Si dichiarò innamorata pazza ma della nostra amicizia non parlò: era cambiata.

Nicola lo incontrai allo stadio. Per poco non mi riconobbe.
Doppia delusione. Ero triste. Potrei anche dire disperata.
Passai un brutto inverno e nel primo quadrimestre mi ritrovai ben cinque insufficienze in pagella.

Mi consolavo con Sandra, che dopo la delusione per Denis, stava peggio di me.
Ma la maturità si avvicinava: dovevamo svegliarci.
FINE

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