lunedì 11 gennaio 2010

CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

Spostandomi notai lo sguardo di Silvia implorare Nicola di smettere con il suo comportamento. Nicola si alzò schiacciando l'occhio a Tom e si avvicinò alla mia panchina. "Fanno una bella coppia i nostri fratelli, non trovi?"
Avrei voluto dirgli se aveva finalmente ritrovato la parola, ma mi limitai a sorridere.
Nicola si sedette e finalmente i nostri sguardi si incrociarono: aveva gli occhi splendenti ma il suo sguardo non lasciava trasparire alcuna emozione, al contrario di me che avevo un nodo alla gola e speravo che quel momento non finisse mai.
Forse Nicola si accorse del mio stato d'animo perché mi diede un buffetto sulla guancia e si alzò dicendomi:"Andiamo a fare un giretto?" aveva un'aria enigmatica, non capivo se lo desiderava davvero oppure se lo faceva per farmi piacere.
In ogni caso accetai:"Sì, andiamo, lasciamo soli i due piccioncelli!" Mi alzai anch'io ed entrambi guardammo Silvia e Tom che chiaccheravano guardandosi intensamente negli occhi.


Ci incamminammo verso la collina, la collina fiorita, un posto così romantico e affascinante.
Mentre pensavo a queste cose mi sorpresi a guardare Nicola, lui si voltò e mi fissò negli occhi, staccò un attimo lo sguardo poi tornò a fissarmi e disse:"Sei arrabbiata? Non è che andiamo molto d'accordo noi due, però devo dire che hai ragione"si fermò un attimo, aveva parlato in modo dolcissimo e sincero, poi aggiunse:"scusa..."
Mi guardò con occhi limpidi e sinceri.
"Perché sei sparito?" chiesi a voce non troppo alta.
"Sono come un fantasma che ora è riapparso per farsi perdonare...Vuoi una scusa attendibile, vero?"
"No, preferisco la verità!" lo guardai con falsa aria di sfida.


Mi accarezzò i capelli e sorrise, avevamo finalmente dimenticato il nostro orgoglio e potevamo parlare liberamente.
Nicola si spiegò, capii che era sincero e ne fui felice:"Martedì quando ti ho conosciuta ti ho trovato subito simpatica. Passando un po' di tempo con te e mia sorella, poi accompagnandoti a casa, ho capito che avrei potuto divertirmi anche in questo luogo sperduto...Già ma non volevo dare questa soddisfazione ai miei genitori...Per questo me ne son rimasto a casa ad annoiarmi e a far pesare la mia presenza ai miei. Non sono più uscito nemmeno in moto..."
Ecco...per lui ero solo un divertimento, questo pensai immediatamente.
Nicola notò il mio disappunto e continuò a parlare fermandosi per un attimo ad osservare una pianta:"Non sono più uscito perché se ti avessi visto mi sarei sicuramente fermato a parlare con te...Parecchie volte ho tentato di uscire per vederti ma all'ultimo momento rientravo in casa..."
Lo fissai, poi gli chiesi"Perché sei uscito stasera?"
Scrollò le spalle e continuò a camminare a testa bassa:"Marta, mi credi se ti dico che volevo vederti? I miei non sanno che sono fuori e Silvia ha promesso di non dirlo."
La mia reazione fu piuttosto negativa:"Stai rovinando le vacanze ai tuoi genitori, a te stesso e anche a me!"
"Ti sbagli..."

Nicola mi prese il mento con le mani e mi baciò sulla guancia.
Come era bello quel ragazzo ! Non riuscivo a capire che tipo fosse questo Nicola.
Ma quando mi guardò con quegli occhi blu e mi prese per mano, capii che ero troppo seria perciò gli strinsi forte la mano e ci mettemmo a correre lungo il prato che portava al viale alberato, spiati da un immenso cielo stellato e dalla luna che illuminava la nostra corsa.
Arrivati al viale alberato Nicola si fermò stupito e indubbiamente affascinato poi sorridendo mi disse:"Hai ragione, qui è splendido!" e mi strinse forte a sé, mi guardò teneramente alzandomi e giradando su se stesso.
Quando mi mise a terra il mio cuore batteva forte e forse anche lui lo sentiva.
Quel ragazzo era tanto romantico che mi prese di nuovo il mento fra le mani e mi baciò sulla fronte poi disse:"Scappiamo! Le notti di luna piena i ragazzi si trasformano in lupi mannari e io non voglio che ti succeda niente!"
Mi prese la mano saldamente e corremmo fino alla chiesetta dove Tome e Silvia non c'erano più.
Tornammo allora al bar e Nicola mi chiese se volevo essere accompagnata in moto.
Accettai più che volentieri e in meno di cinque minuti eravamo nel cortile di casa mia.
Scendemmo entrambi dalla moto. Nicola disse divertito: "Conto di vederti domani!"
Lo guardai falsamente arrabbiata e Nicola aggiunse "Non sparirò, ormai non posso più sparire!" sorrise felicemente, mi accarezzò la guancia e continuò:"Stasera ho intenzione di augurare la buona notte ai miei genitori...Grazie a te!"
Gli diedi un bacetto sulla guancia poi mi allontanai.
Lui mi chiamò: "Marta!"
Mi girai felice, mi fece cenno di avvicinarmi, era già in sella alla moto. Quando fui lì mi diede un bacio sull'angolo della bocca e mi sussurrò dolcemente "Ti voglio bene, tesoro..."
Non mi diede il tempo di reagire: era già ripartito. Rimasi immobile: innamorata e felice.


Tom era già a casa, stava riordinando le valige in camera sua. Non mi fermai, filai dritta in camera mia, mi cambiai in fretta e quando mi sdraiai sul letto il cuore mi batteva ancora.
Nicola questa sera era stato così tenero.
Infondo ero felice che non avesse voluto baciarmi al primo appuntamento. Significava che mi rispettava, che per lui non ero solo un divertimento ma forse qualcosa di più.
Sia che mi considerasse un'amica o fosse veramente innamorato di me, ero qualcosa di più di uno stupido divertimento.
Mi addormentai in poco tempo ed ero molto serena e rilassata.

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