giovedì 14 gennaio 2010

CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

La mattina decisi di rimanere in casa per aiutare mia madre a sbrigare qualche faccenda.
Il pomeriggio mi vestii in maniera comoda ma affascinante indossando un paio di pantaloncini e una canotta abbinata che slanciavano la mia figura. Decisi di legare i capelli in una lunga coda.
Presi la mountain bike di mio fratello e mi diressi alla chiesa, il ritrovo della compagnia.
Tom era già uscito in compagnia di Sara e Manuel, i nostri cugini sedicenni che erano ospiti a casa nostra per una settimana.

Pur essendo già le quattro alla chiesa non c'era nessuno. Mi sedetti speranzosa su di una panchina giocherellando con i miei braccialetti.
Dopo mezz'oretta apparsero Tom e Michela, una delle nostre amiche estive. Michela aveva diciasette anni come me ed aveva da tempo una cotta per Tom. Nonostante ciò era strano vederli passeggiare insieme per il semplice motivo che Tom detestava Michela per il suo carattere troppo permaloso. A parte questo, secondo me, era una ragazza simpatica e di compagnia.

Mi si avvicinarono, Michela era raggiante, Tom un po' meno.
Tom mi chiamò in disparte e mi disse:"La tua amica, Silvia, è una suora! La nostra serata si è limitata a chiacchere inutili!"
"Ma che vuoi?" gli risposi scocciata:"Vi conoscete da un solo giorno! Cosa ci fai con Michela?"
"L'ho incontrata per caso...Non penserai che la voglio usare per far ingelosire Silvia?"
Io lo pensavo, ma non glielo dissi, sperando che non fosse vero: Michela non meritava di essere usata!
Allora dissi a Tom:"Spero non vorrai perdere Silvia per la tua fretta. E il tua carattere di..."
"No!Silvia mi piace...Però se vuoi scoprire che intenzioni ha nei miei confronti..."
"Mi sento sempre di più il tuo cupido!!!"
"Sarà..."concluse Tom.


In quel momento arrivarono gli altri: Barbara, Cristina, Carlo, Roberto e Mattia. Dietro di loro c'era anche Silvia, vestita tutta di rosa, stava molto bene.
Il più salutato fu Tom che dovette rispondere alle solite domande di circostanza.
Silvia mi si avvicinò, capii che voleva parlarmi perciò ci appartammo su una panchina.
"Marta, ti sei divertita ieri sera?" mi chiese
"Sì molto, perché tu no?" risposi titubante.
"Io sì ma tuo fratello un po' meno. Pensi che mi inviterà ancora ad uscire con lui?"
"Sì, ne sono certa!" Fu la mia risposta decisa.
La vidi sorridere preoccupata. Avevo sperato che Tom si potesse innamorare veramente di Silvia ma mi rendevo conto che non era così, era piuttosto Silvia che si stava prendendo una bella cotta per mio fratello.
Silvia doveva dirmi ancora qualcosa:"Marta, ho un messaggio da darti. Ha detto Nicola che si farà vedere sulla strada di casa tua verso le sei."
"Grazie Silvia, ora comportati normalmente con Tom, penso sia la tattica più giusta."
Ritornammo con gli altri.

Io ero di nuovo piena di pensieri. Nicola si mostrava sempre più strano. Perché non voleva mostrarsi dagli altri del gruppo?Comunque ero ugualmente contenta, se mi aveva mandato un messaggio attraverso Silvia significava che voleva vedermi. Per fortuna mancava solo un'ora. Un'ora in cui mi tornarono in mente i pochi momenti passati con lui ma soprattutto i suoi occhioni così dolci e quel sorriso che mi piaceva tanto.
Passammo un po' di tempo tutti insieme poi Silvia e Tom si allontanarono dal gruppo senza dare troppo nell'occhio. Verso le sei anch'io me ne andai salutando tutti, ma Cristina decise di accompagnarmi. Speravo che si fermasse a casa sua, ma era troppo vicina alla chiesa.
Cristina era una ragazza molto simpatica, nel gruppo la mia preferita. Secondo me era un bella ragazza ma non sapeva valorizzarsi e aveva pochissima fiducia in se stessa. Ricordo che Tom prese una cotta per lei quando aveva diciassette anni e lei quattordici. Cristina però si considerava troppo giovane e non diede alcuna speranza a Tom (Mi rendo sempre più conto che mio fratello ha corteggiato gran parte delle mie amiche!)

Sapevo che Cristina era quella tra noi ad essere rimasta più affascinata da Nicola (nessuno sapeva, infatti, quello che in realtà provavo io, mi ero limitata a confidare che anche secondo me era un bellissimo ragazzo). Temevo che Cristina mi accompagnasse proprio per parlare di lui. E così fu.

"Marta, hai più visto Nicola?" mi chiese

"No, è da martedì che non lo vedo. E' proprio un lupo solitario!" Queste mie parole mi fecero tornare alla mente la sua fuga dai lupi mannari della sera precedente...Non volevo mentire così a Cristina ma sapevo che la verità l'avrebbe ferita. Immaginai di essere nei suoi panni e decisi, infine, di raccontarle in breve la serata passata con Nicola, infondo sarebbe stato meglio che scoprirlo da altri. Quando finii di parlare Cristina mi guardò con aria di rimprovero e disse "Non potevi certo lasciarti sfuggire un ragazzo così bello...Ti comprendo, certo, ma potevi dirlo fin dall'inizio che ti piaceva!" aveva quasi le lacrime agli occhi, non sapevo che dirle, aveva ragione, potevo dirglielo prima.

Intanto ci avvicinavamo sempre più a casa mia ed erano scoccate le sei.

"Cristina, è da martedì che mi piace Nicola, e poi non sapevo che a te piacesse tanto! Infondo non lo conosci nemmeno, l'hai visto solo un paio di volte..." Con le mie parole l'offendevo ancora di più ma cosa dovevo dirle ? Non mi era mai capitata una situazione di questo tipo. Anzi, una volta era capitato il contrario, io ero nella parte di Cristina e la mia amica allora mi aveva parlato fin troppo chiaramente dicendo che non si era innamorata del ragazzo in questione per far rabbia a me ma solo perché conoscendolo l'aveva apprezzato e anche per lui era stato lo stesso. Aggiunse inoltre che io non lo conoscevo ed ero io, solo io, che non dovevo dichiararmi innamorata, anche perché non avevo fatto niente per conquistarlo.

Purtroppo aveva ragione anche se, a quel tempo, non avevo voluto capirla. La nostra amicizia si incrinò ma fu lei che tornò da me spiegandomi che una vera amicizia non si può rovinare per colpa di un ragazzo. Mi stette vicina, senza mai ferirmi parlando del suo ragazzo, anche se la loro storia continuava a gonfie vele e tutt'ora sono insieme. Tornammo grandi amiche e io capii che avevo sbagliato a giudicarla male.

Dovevo parlare così anch'io a Cristina, decisi di raccontarle la mia storia. Intanto passò Nicola che fece una smorfia di rassegnazione e mi fece cenno che ci saremmo visti dopo.

Cristina era seduta sul prato e non vedeva la strada, così non vide nemmeno Nicola.

"Marta, penso che tu abbia ragione però mi sento sola, brutta e antipatica!" si fermò e fece un singhiozzo, mi fece cenno di non interromperla e continuò "Per farti perdonare, anche se forse non ce n'è bisogno, passeresti una giornata solo in mia compagnia ?"

"Certo, così potremmo parlare liberamente, sarebbe bello fare un pic-nic e magari prepararci una tenda e dormire all'aperto!"

"Hai sempre delle idee strambe. Comunque mi piacerebbe!"

"Ci mettiamo d'accordo domani, qua la mano, amica!" ci stringemmo la mano e ci scambiammo un bacio e Cristina mi salutò dicendo"Ciao, vado a casa, mi raccomando salutami Nicola..."

Feci un sorriso bonario e mi incamminai verso casa molto ma molto lentamente, sperando che Nicola arrivasse al più presto.

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